Riscrivi la tua storia

Di nuovo qua, sempre alle ventitré.

Solita storia: camomilla presa, denti lavati, olio di lavanda nel diffusore a litri. La mia stanza continua a non sembrare una cartolina dalla Provenza ed io continuo a non prendere sonno.

Cosa posso fare? Prendo la penna e scrivo, magari funziona, mi dico.
Ma cosa scrivo? E se riscrivessi la mia storia? Voglio riscrivere la mia vita.

Ok, forse è un progetto un po’ ambizioso da iniziare a quest’ora della sera.

Mi chiedo se l’esigenza di riscrivere la propria storia sia solo mia.

Vista la logica impossibilità di riscrivere la mia storia, forse proverò a riscrivere la stessa storia ma con una narrativa diversa. La mia.
Stesso libro, capitolo diverso, narratore diverso.
Nel secondo capitolo la storia di Petra la racconta Petra.

A vent’anni non avrei mai saputo scrivere una bio per Tinder. Non avevo le parole per descrivermi, non sapevo chi fossi.

Ho sempre creduto di essere le parole dette da altri. Parole che hanno coperto la vera Petra, creando un vuoto incolmabile.

Ho lasciato che il mondo mi definisse. Io non ne ero capace.

Per i miei genitori ero quella pigra, quella disordinata, quella sconclusionata, quella con troppi interessi, quella che pensa troppo.

Da adulta sono arrivata a parlare di me stessa definendomi inaffidabile, incostante ed incapace.

Sono diventata le parole di altri, spesso negative.

Il miglior consiglio che io abbia mai ricevuto è stato quello di cambiare la narrativa che facevo di me stessa e così, ho smesso di definirmi come quella stronza, incapace ed inaffidabile. Ho iniziato quindi a pronunciare frasi come: «Penso di poter essere sembrata cattiva...» anziché etichettarmi definitivamente.

Cambiare il racconto vuol dire aprire una porta nel labirinto di pensieri che si ripetono ogni giorno. Significa darsi il permesso di vedere se stessi con occhi più gentili e meno giudicanti.

Riscrivere la propria storia non significa cancellare il passato, ma aggiungere sfumature di complessità, comprensione e, soprattutto, speranza.

E così, mentre fuori la notte si fa più profonda, provo a scrivere un capitolo nuovo, nel quale la protagonista è autentica, imperfetta, umana ma soprattutto viva.

Perché, forse, alle ventitré ci si può ancora reinventare.

Indietro
Indietro

Disturbo borderline di personalità